CODICI ETICI LE VOCI DI SOPHIA
PEER REVIEW
Affinché la revisione sia etica:
- deve avere una policy di peer review con indicate caratteristiche delle procedure di revisione tra pari a partire dalla tipologia di peer review utilizzata
La policy peer review della rivista mette a scelta, come esperimento per la prima uscita, gli autori fra open peer review e double blind peer review.
La rivista si riserva la facoltà di decidere se continuare con questo esperimento oppure inserire la sola double blind peer review per i numeri successivi.
Se per qualche motivo l’articolo dovesse andare in blind peer review, gli autori saranno tempestivamente avvisati.
Anche in caso di open peer review, si preferirebbe che i revisori non conoscano il nome degli autori fino a review completata; questa scelta è, tuttavia, rimandata al singolo redattore che gestisce l’articolo (e a cui va la responsabilità ultima, anche nelle comunicazioni) e valutata caso per caso dal momento che, essendo la review open, i nominativi possono essere conosciuti sin da subito. Da luglio 2023 la gestione delle comunicazioni passa dai redattori a una persona incaricata.
In caso di open peer review, una volta completato il processo di valutazione, redattori e revisori possono confrontarsi e suggerire eventuali modifiche nel rispetto del codice etico richiesto per ogni revisione.
In caso di open peer review, per trasparenza e spirito di confronto e collaborazione, le revisioni possono essere mostrate anche agli altri autori, in open peer review, degli altri articoli.
A review ultimata, autori e revisori sono messi a conoscenza dei rispettivi nominativi.
In caso di open peer review, se l’articolo è accettato, sono inseriti in ogni articolo, accanto ai nominativi e gli ORCID ID degli autori, anche i nominativi e gli ORCID ID dei revisori e dei redattori per quel singolo articolo.
I nominativi dei revisori in open peer review sono inseriti anche in seconda di copertina della rivista.
In caso di open peer review, accanto ai nomi dei revisori, limitatamente al primo numero della rivista, è indicato il grado di accettazione dell’articolo che va da 2/3 a 3/3; il valore 1/3 non è contemplato perché in tale casista tale articolo non è pubblicato.
In caso di double blind peer review, limitatamente al primo numero della rivista, accanto ai nomi degli autori sono inseriti anche i nominativi e gli ORCID ID dei redattori per quel singolo articolo ed è indicato il grado di accettazione dell’articolo che va da 2/3 a 3/3; il valore 1/3 non è contemplato perché in tale casista tale articolo non è pubblicato.
In caso di double blind peer review, i nominativi dei revisori sono pubblicati dopo 4 numeri ufficiali pubblicati della rivista (sono quindi esclusi gli eventuali supplementi della rivista); saranno inseriti in una lista, in terza di copertina della rivista, che comprende tutti i revisori, sia in open peer review che in double blind peer review che si sono alternati nel corso degli anni che hanno portato a quella determinata uscita ufficiale della rivista, successiva alla quarta, in cui sono citati.
Almeno un revisore deve essere esterno al comitato scientifico; la rivista si impegna ad aumentare il numero di revisori esterni.
Sebbene ci siano, in redazione, anche alcuni membri del comitato scientifico, nessun membro della redazione, seppur nel comitato scientifico, può fare la revisione agli articoli pervenuti.
Se un membro del comitato scientifico o della direzione è messo a conoscenza – per un confronto e/o per trasparenza o in caso di necessità – di alcune situazioni delicate riguardo alcuni articoli, quel membro non può fare alcuna revisione per quella call.
Dal momento che non è così raro come si creda che un articolo possa essere eccellente per un revisore e insufficiente per un altro revisore, la peer review, per il primo numero della rivista, è costituita da 3 revisori o più revisori. Dato che per il primo numero della rivista il numero dei revisori per articolo è superiore al numero solitamente previsto, oltre ai 2 revisori accademici, limitatamente ad articoli molto specifici con dibattito ancora aperto, si potrà portare l’articolo alla revisione anche di esperti sul campo, non necessariamente accademici (casistica rara e limitatamente alla prima uscita della rivista).
Una volta a regime, i revisori saranno almeno 2 per articolo.
In quel caso basterà un solo giudizio negativo a bocciare l’articolo; la rivista si riserva la possibilità di chiedere un terzo parere.
In double blind peer review, nessun revisore conosce i nominativi degli altri revisori durante tutto il processo di peer review.
In open peer review, i nominativi degli altri revisori sono esplicitati dopo la prima valutazione anche per confrontarsi per una successiva valutazione, soprattutto in caso di plagio.
Se nei numeri successivi sarà mantenuta la open peer review (oltre alla double blind), l’articolo in open peer review sarà messo subito online; e online saranno i commenti dei revisori e le risposte degli autori, compreso il risultato di un report antiplagio.
L’esito sarà, così, pubblico da subito come funzionano le open peer review più aperte.
L’esito resta insindacabile.
Avendo tutto online, compreso il risultato del report anti plagio, non ci saranno fraintendimenti, nel caso ci fossero.
La redazione è il tramite tra autori, tra revisori e tra autori e revisori; qualsiasi fuga di informazioni è responsabilità del singolo redattore dell’articolo in primis, e della redazione nel suo insieme. Da luglio 2023 la gestione delle comunicazioni passa dai redattori a una persona incaricata.
La redazione ha deciso di essere anonima per le prime comunicazioni con gli autori e in chiaro per i revisori. I nominativi sono comunque pubblicati, in seguito, sul numero di riferimento della rivista e nei codici etici della rivista. Da luglio 2023 la gestione delle comunicazioni passa dai redattori a una persona incaricata.
Ogni singolo redattore può, tuttavia, decidere di firmarsi con il proprio nome per ogni autore che gestisce per un rapporto più collaborativo. Da luglio 2023 la gestione delle comunicazioni passa dai redattori a una persona incaricata.
La policy raccomanda l’ovvio ai singoli revisori: restare sullo storico, sui fatti, senza considerazioni personali e di valore tramite avverbi come evidentemente, ovviamente e così via.
Più la revisione è asciutta, più è imparziale e legata ai fatti. Una revisione non è un’aula di tribunale; la revisione tra pari è un confronto costruttivo per migliorare, se possibile, l’articolo, ammesso che ci siano i margini per farlo.
Ogni revisore è personalmente e legalmente responsabile di quel che scrive, compresi i citati avverbi che non sono imparziali e il cui utilizzo è precisa scelta e responsabilità del revisore. I redattori sono personalmente responsabili per il mancato avviso di queste norme basilari ai revisori che gestiscono, soprattutto in caso di esplicita richiesta di intervento in tal senso da parte della direzione. Da luglio 2023 la gestione delle comunicazioni passa dai redattori a una persona incaricata.
I revisori in open peer review, su richiesta degli autori, sono tenuti a mettere a disposizione un recapito email, a review ultimata, per un confronto diretto con gli autori, soprattutto in caso di non accettazione dell’articolo e di non rispetto, da parte dei revisori, dei codici etici della rivista per la redazione delle review.
- deve indicare se la pubblicazione è stata soggetta a peer review
Ogni articolo che partecipa alle call proposte dalla rivista è soggetto a revisione paritaria; sono esclusi dalla revisione paritaria: gli editoriali, gli invited papers e gli articoli in eventuali supplementi (quindi, uscite non ufficiali) della rivista.
- deve prevedere revisori esterni al comitato scientifico
Almeno un revisore per articolo è esterno al comitato scientifico e ci si impegna ad aumentarne il numero.
- non dove garantire tempi di pubblicazioni o tempi di revisione troppo brevi tali da inficiare la qualità della valutazione.
La rivista ha periodicità semestrale per garantire tale tempo in modo da valorizzare la qualità.
Publication Ethics and Complaint policy
Affinché si abbia una Publication Ethics and Complaint policy si devono indicare:
- i potenziali conflitti d’interessi e la competizione fra editor, autori e revisori
Costituisce precisa cura dei redattori dichiararlo in anticipo e verificare non ci siano conflitti di interessi tra autori e revisori.
- la privacy
La privacy è garantita dall’adeguamento GDPR del sito della rivista e sue emanazioni.
- le contestazioni e i ricorsi
Considerando che non c’è obbligo di pubblicazione di un articolo, motivate contestazioni e motivati ricorsi sono accettati; inaccettabile un ricorso quando si allega un report antiplagio con percentuali elevate di plagio.
- la riproducibilità e la condivisione di dati
Questa parte è a cura degli autori a cui va la responsabilità ultima.
- le opzioni riguardanti il ritiro di un contenuto o le correzioni successive alla pubblicazione
Questa parte è garantita.
- le precauzioni per evitare che vengano pubblicati contenuti ottenuti con prassi di ricerca scorrette: casi di plagio e auto plagio, ridondanza, falsificazione di dati
Se non espressamente già rilevate durante il processo di revisione, questa parte resta a cura dei singoli autori a cui va la responsabilità ultima. La rivista si avvale, in ogni caso, del supporto di un software antiplagio che va ben interpretato dai revisori e saputo leggere e comprendere dagli autori per provvedere con le eventuali modifiche. La non lettura o non comprensione del report del software antiplagio allegato a supporto come ausilio per migliorarsi, è responsabilità ultima degli autori che non potranno rivalersi in caso di mancata pubblicazione.
Research Integrity
L’integrità della ricerca racchiude i principi e i valori etici, i doveri deontologici e gli standard professionali su cui si fonda una condotta responsabile e corretta da parte di chi svolge, finanzia o valuta la ricerca scientifica, nonché da parte di chiunque la promuova e la realizzani.
Maggiori info qui: https://www.cnr.it/it/research-integrity
ANCHE GLI AUTORI SONO SOTTOPOSTI A CODICI ETICI: il primo è quello di evitare il plagio e a loro va la responsabilità in tal senso. Inoltre, devono attenersi scrupolosamente al corretto utilizzo delle email.
Per le autrici e gli autori, da tenere a mente:
Se gli articoli sono accettati da 3 revisori su 3, le modifiche eventuali sono da considerarsi lievi nel totale.
Nelle revisioni a 2 revisori, basta il no di un revisore per bocciare l’articolo; sarà la rivista a decidere se avvalersi di un terzo parere.
Se gli articoli sono accettati da 2 revisori su 3 e almeno 1 dei 2 chiede revisioni maggiori, l’articolo passa nuovamente in revisione dai 2 revisori che hanno accettato, sia pur con modifiche. Se nel fare le modifiche si aumenta la percentuale del problema rilevato, l’articolo non può essere pubblicato.
Nelle revisioni a 2 revisori, basta il no di un revisore per bocciare l’articolo; sarà la rivista a decidere se avvalersi di un terzo parere.
Tutti gli articoli sono sottoposti al controllo di un software antiplagio.
Se non vengono rilevati problemi non viene inviato il risultato del report.
Se vengono rilevati problemi viene anche inviato il risultato del report con la richiesta di sistemare.
Il report del software va letto, capito e studiato bene dagli autori se viene chiesto di sistemare l’articolo anche in base al risultato del report.
Dato come si sono svolti alcuni esiti in open peer review, dai prossimi numeri, se la rivista decide di mantenere la open peer review (nessun problema per la double blind), l’articolo in open peer review sarà messo subito online e online saranno i commenti dei revisori e le risposte degli autori.
L’esito sarà così pubblico da subito come funzionano le open peer review più aperte.
L’esito resta insindacabile.
Avendo tutto online, compreso il risultato del report anti plagio, non ci saranno fraintendimenti, nel caso ci fossero.
L’email per inviare gli articoli è sempre e solo quella di redazione. Nessun’altra email sarà presa in considerazione. Non si scrive al comitato scientifico o alla direzione per sollecitare la pubblicazione di un articolo che non ha superato la prima o la seconda tornata di revisioni a seguito di modifiche.
I redattori (in aggiunta alla Direttrice editoriale) per gli articoli che saranno pubblicati nel primo numero di questa rivista sono stati: Andrea Ignazio Daddi, Stefano Coletta, Federico Virgilio.
I redattori (in aggiunta alla Direttrice editoriale) per gli articoli che non saranno pubblicati nel primo numero di questa rivista sono stati: Alessio Moneta e Alessandra Filannino Indelicato.
L’ultima attività, come redattrice, di Alessandra Filannino Indelicato ed effettuata a mezzo email, ha la data del 28 aprile alle ore 21:03.
Dalle 22:00 di quella data è dovuta subentrare la Direttrice editoriale.
Un sentito grazie a tutte le redattrici e a tutti i redattori presenti e passati.